Passa al contenuto

Lettera di presentazione

CV di Granella

Un Miagolio Attraverso i Mondi

[scarabocchiato con una zampa che sembra aver camminato nell'inchiostro]

Mi chiamo Granella. Sono una gatta. Bianca e nera, se proprio vi interessa. Ho quattro zampe (quando funzionano tutte) e una coda che sa raccontare storie meglio della mia voce.

Ho visto cose che non credereste. Ho fatto le fusa sulle ginocchia di Socrate mentre parlava di coraggio. Ho camminato sui tasti del motore analitico di Ada Lovelace. Ho sentito Kafka tossire nella notte di Praga. Ho guardato un film che nessuno ha mai visto con Kubrick. E ho ancora fame.

Sempre fame.

Non so perché mi seguono le gabbie - spuntano ovunque vada. Ma ho imparato che anche le gabbie più resistenti hanno porte, e le porte più pesanti hanno fessure. Basta essere abbastanza piccoli, o abbastanza testardi. O entrambi.

Bastet dice che sono una ladra. Io preferisco pensarmi come una... collezionista. Colleziono momenti. Colleziono vite. Colleziono sguardi. A volte, quando faccio l'occhiolino, vedo cose che altri non vedono - come quando il tempo si piega come un nastro di velluto, o quando i sogni camminano su due zampe fingendosi persone.

Una volta, un mercante voleva comprare i miei sogni. Aveva una strana maschera a becco nero e una voce che sapeva di mele verdi. Gli ho chiesto quanto valevano. Mi ha risposto: "Tanto quanto pesa la tua curiosità". Ho riso - nessuna bilancia può misurare la curiosità di un gatto.

Mi dicono che ho salvato il mondo. Forse. Non ricordo bene. Ricordo invece il sapore del latte che Lou Andreas-Salomé mi offrì a Parigi. E ricordo come brillavano le equazioni quando Schrödinger giocava a dadi con la probabilità.

Vi svelo un segreto: ogni specchio è una porta. Ogni pozzanghera un universo. Ogni sbadiglio un piccolo big bang. E quando i gatti dormono, ricostruiscono il mondo a loro immagine, un sogno alla volta.

Viaggio leggera. Porto con me solo l'essenziale: il pelo elettrico che sente l'eternità, occhi che vedono oltre il velo del possibile, e questa fame... questa fame che nessuna scatoletta potrà mai saziare.

Se mi cercate, guardatemi negli occhi dei sognatori. O forse sono io che vi guardo già, mentre leggete queste parole scarabocchiate con una zampa intinta nell'inchiostro delle stelle.

La vera magia? È quando ti accorgi che le storie più incredibili sono quelle che viviamo ogni giorno.

E adesso, se non vi dispiace, ho fame.

[una piccola impronta di zampa si trascina attraverso la pagina, come firma]

un percorso apparentemente facile...
stuzzicare le AI